Opere / VIA DELLA SALVEZZA

4. IL DONO DELLA LEGGE

4. IL DONO DELLA LEGGE

IL DONO DELLA LEGGE

'Se custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare' (Es 19,5)

'S’o rispietais il gno pat, jo us tignarai come robe mê' (Es 19,5)

 

(Dalla Bibbia i brani di riferimento dell’opera realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli ed, in breve, il commento/spiegazione di Paolo Orlando autore dei bozzetti. Foto: ULDERICA DA POZZO)

 

Es 19,1-8

            Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levato l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.

            Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: "Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.

            Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra!

            Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti".

            Mosè andò, convocò gli anziani del popolo e riferì loro tutte queste parole, come gli aveva ordinato il Signore. Tutto il popolo rispose insieme e disse: "Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!".

            Mosè tornò dal Signore e riferì le parole del popolo.

 

Es 19,1-8

            Tre mês dopo ch'a jerin saltâts fûr dal Egjt, juste ta chê dì, i israelits a rivàrin tal desert dal Sinai. A partirin di Refidim e a rivàrin tal desert dal Sinai e si campàrin tal desert; Israel si campà li, in face de mont.

            Alore Mosè al lè sù li di Diu. Il Signôr lu clamà stant su la mont e j disè: «Chest tu disarâs a la cjase di Jacop, tu ur fasarâs savê ai fîs di Israel: O veis viodût cui vuestris vôi ce che jo ur ài fat ai egjssians e cemût che us ài puartâts fûr su alis di acuile e menâts viers di me.

            Cumò s'o scoltais la mê vôs e o rispietais il gno pat, jo us tignarai come robe mê framieç di ducj i popui, stant che dut il mont al è gno. Jo us tignarai in cont di un ream di predis, une gjernassie sante. Chest tu ur disarâs ai fîs di Israel.»

            Rivât jù, Mosè al clamà dongje i anzians dal popul e ur contà dut ce che il Signôr j veve ordenât, e il popul, ducj d'acordo, j rispuindè: «O fasarin dut ce che il Signôr al à dit».

            Mosè j riferì al Signôr ce ch'al veve rispuindût il popul.»

 

 

            Con la rivelazione fatta a Mosè, le Dodici tribù di Israele diventano un popolo e ricevono la Carta costituzionale. Viene stabilito l’impegno dell’alleanza, con il Signore Dio e tra di loro.

            Ancora un'altura, da cui salgono vampe infuocate (Es 19, 16-25). Alle falde dell'altura undici uomini e Miriam, fuori da una tenda agitata dal vento. Davanti al fuoco Mosè.

            Dal cielo e dal fuoco esce la mano di Dio che scrive col dito sulle due tavole della Legge (Es 31,18).

 

 

 

 

 

 

 

 

Altura con Mosè
Miriam e undici uomini fuori da una tenda agitata dal vento
Dal cielo e dal fuoco esce la mano di Dio che scrive col dito sulle due tavole della Legge
Il dono della Legge (Foto - Stefano Piazza)

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