Opere / VIA DI MARIA

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2. LA VISITAZIONE

LA VISITAZIONE

‘L’anima mia magnifica il Signore’ (Lc 1, 46)

‘La mê anime e cjante la grandece dal Signôr’ (Lc 1, 46)

 

(Dalla Bibbia i brani di riferimento dell’opera realizzata dalla Scuola Mosaicisti del Friuli ed, in breve, il commento/spiegazione di Paolo Orlando autore dei bozzetti. Foto: ULDERICA DA POZZO)

 

Lc 1, 39-56

            In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:

«L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

 

Lc 1, 39-56

            In chei dîs Marie si metè in viaç e e lè di presse de bande des monts, intune citât di Gjude. E jentrà in cjase di Zacarie e e saludà Elisabete. E ve che, a pene che Elisabete e sintì il salût di Marie, il frut i saltà tal grim.

            Alore Elisabete si colmà di Spirtu Sant e e disè a dute vôs: “Benedete tu fra lis feminis e benedet il frut dal to grim. Ma parcè mi sucedie cheste, che la mari dal gno Signôr e vegni propit chi di me? Di fat ve che, a pene che il to salût al è rivât tes mês orelis, il frut mi à saltât di gust tal gno grim. E benedete chê ch’e à crodût che si colmàs ce che i jere stât dit dal Signôr”.

Alore Marie e disè:

“La mê anime e cjante la grandece dal Signôr e il gno spirt al gjolt in Diu, gno salvadôr,

parcè che al à tignût cont de umiltât de sô sierve.

Ve, di cumò indenant dutis lis gjenerazions mi disaran furtunade.

Parcè che Chel ch’al pò dut mi à fatis grandis robis, e sant al è il so non,

e passe di gjenerazion in gjenerazion la sô misericordie par chei che lu temin.

Al à metût in vore il so braç plen di fuarce, al à dispierdûts i supierbeôs cu lis lôr trainis.

Al à butâts jù i potents des lôr sentis e al à puartât in alt i umii.

Al à jemplâts di robe i afamâts e al à parât indaûr a mans scjassant i siôrs.

Al à socorût Israel, so servidôr, visantsi de sô misericordie,

come che ur veve imprometût ai nestris paris pal ben di Abram e de sô dissendence, par simpri”.

Marie e restà cun jê un trê mês; po e tornà cjase sô.

 

            Maria che si accosta ad Elisabetta con un abbraccio affettuoso oppure, come in altre raffigurazioni tradizionali, con le mani alzate mentre canta il “Magnificat”, viene chiamata la Vergine del Segno. Infatti, subito dopo l’annuncio dell’arcangelo Gabriele, ella parte alla ricerca del “segno” indicatole, che è l’inattesa gravidanza dell’anziana cugina.

Il luogo ricorda le montagne della Giudea. Alla finestra della costruzione si affaccia Zaccaria con la mano sulla bocca, perché non può parlare, reso muto dalla propria titubanza; la sua voce si scioglierà alla nascita del figlio, Giovanni il Battista, con il canto del “Benedictus”.

Dal momento dei Vespri, dunque, e in attesa delle Lodi, le mani delle due donne indicano delicatamente la presenza dei figli di cui sono in attesa e che porteranno a compimento l’Antico e il Nuovo Testamento. 

La visitazione [Foto - Nicola Silverio]

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